
CHI È KLAUS SCHWAB, IL TEORICO DEL GRANDE RESET
Novembre 2021
Il banchiere Mario Draghi ha incontrato, a Palazzo Chigi, il fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, Klaus Schwab. Il colloquio ha avuto come tema il prossimo Meeting Annuale del WEF che si terrà, come sempre, a Davos, in Svizzera, nel gennaio 2022 e si occuperà della ripresa economica post pandemica.
Schwab non è solo un potente economista, un tecnocrate visionario, un ex membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg, ma anche uno dei principali teorici di quello che è stato definito «Great Reset», ossia il grande piano di riorganizzazione della società a seguito della diffusione del virus.
Il tedesco è autore di un saggio intitolato Covid 19: The Great Reset, non ancora tradotto in italiano, nel quale espone le sue idee sul futuro delle società occidentali. Secondo Schwab, la pandemia «rappresenta una finestra rara ma ristretta di opportunità per riflettere, reimmaginare e ripristinare il nostro mondo».
Nel libro in questione ha descritto i tre elementi fondamentali del Grande Reset: il primo prevede la creazione di una «economia degli stakeholder», ossia di tecnici influenti; il seconda prevede la costruzione in un modo più «resiliente, equo e sostenibile», basato su metriche ambientali, sociali e di governance, traducibile come «sorveglianza, riduzione del potere d’acquisto e confinamento»; il terzo componente può essere sintetizzato nella frase «sfruttare le innovazioni della Quarta Rivoluzione Industriale per il bene pubblico», ovvero digitalizzazione estrema e automazione esasperata.
Il piano di Schwab, che ha incassato il sostegno del Fondo Monetario Internazionale, delle Nazioni Unite, del Vaticano e della famiglia reale britannica, intende sbarazzarsi del sistema economico attuale per sostituirlo con una tecnocrazia globale, che includerà una nuova valuta digitale e un sistema di tracciamento e identificazione informatico. Un programma non dissimile da quello elaborato dall’ONU nella «Agenda 2030».
Sfruttando lo «shock» della pandemia, i potentati economici stanno mettendo in atto un nuovo programma di arricchimento, mascherato dietro a espressioni umanitarie come «solidarietà» o «imprenditoria sociale». Schwab, però, non è solo un plutocrate che tenta di dare una patina filosofica alla sua avidità, coniando termini banali e «responsabili».
Come un altro grande ricco, George Soros, anche Klaus Schwab possiede di sé un’idea molto alta. Si crede un demiurgo ed è animato dalla convinzione di avere una missione da compiere in terra per il bene dell’umanità. Da questa fantasia messianica scaturiscono i suoi tentativi di influenzare le politiche occidentali attraverso un forum privato.
Il suo sogno è quello di fondare un impersonale governo globale di tecnici ed economisti, che opererà «scientificamente» in vista della felicità umana.
Il finale, però, non è ancora scritto, la battaglia è in corso
16-01-2023